“Prof, vuoi recitare con noi?”
Di solito è l’insegnante a coinvolgere gli studenti nella famosa recita scolastica, ma nel mondo capovolto del carcere è successo il contrario.
Nato dall’iniziativa di un nostro corsista di 2°periodo, il progetto teatrale “Un Natale moderno” ha visto coinvolti 12 detenuti tra i 30 e 65 anni, di cui tre nostri studenti e, inaspettatamente, anche la sottoscritta.
La mia partecipazione è iniziata con la semplice trasposizione del copione in formato digitale per poi passare all’adattamento del soggetto fino alla loro proposta di interpretare la signora Maria.
L’adattamento del copione è stato corale: tutti intorno alla cattedra, abbiamo rimaneggiato le scene per renderle più vivaci e aderenti al soggetto di una famiglia al cenone di Natale troppo presa da smartphone e videogiochi.
I ragazzi hanno costruito la scenografia con la creatività che li contraddistingue: angolo cottura, televisore e scaffali di cartone rivestito e decorato e un sipario realizzato con le tende della doccia.
La magia della recitazione li ha resi professionali durante le prove, attenti ai dettagli e solidali tra loro: in scena hanno vinto il panico, che ha scosso gli animi alla vista delle personalità tra il pubblico, e si sono sorretti nei momenti di crisi o di vuoto con intraprendenza e tempestività.
Il teatro è un lavoro di squadra dove l’unica protagonista è la storia e la loro – fatta di sorrisi, strenua volontà, arte di arrangiarsi e sostegno reciproco – rappresenta per me il regalo di Natale più prezioso che potessi ricevere.
“Grazie, ragazzi”
Ilaria Sparacimino
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