Impressioni di una spettatrice
Poter assistere alle rappresentazioni teatrali condotte e messe in scena dal grandioso Andrea Cramarossa e dal suo instancabile e coinvolgente assistente/attore, Federico Gobbi, è una di quelle esperienze che ti accarezzano l’animo cullandolo con tanta dolcezza.
Per la IV edizione de “I dialoghi della luna”l’8 febbraio è andato in scena lo spettacolo “L’isola dei tesori”, tra gli attori due nostri corsisti, Stéphane ed Eddine iscritti ai corsi di alfabetizzazione di lingua italiana.
Tema principale della rappresentazione è il viaggio con tutte le sue implicazioni: un voler aprirsi a nuove scoperte, vivere avventure straordinarie, cercare una realtà migliore che ci accolga e ci arricchisca.
Da sempre il viaggio è associato all’idea della ricerca del tesoro, un’immagine carica di sogni, di aspettative che sin dall’infanzia coltiviamo, una sorta di favola in cui tutto è possibile e dove tutto si svolge nel miglior modo e ove si possa trovare felicità e benessere.
Attraverso l’esperienza di viaggio di ciascuno di questi attori, le loro parole ed le loro emozioni delineate dai colori scelti ed amati utilizzati nei loro disegni, si evince che il “tesoro” va bene oltre la semplice concezione abituale, si tratta in realtà di qualcosa di molto più importante e prezioso di tutto l’oro del mondo, di tutte le cose materiali a cui possiamo anelare.
Ció che ha intrinsecamente un valore inestimabile è il nostro mondo intimo, ciò che alberga nel cuore di ognuno di noi. Questo nostro giardino interiore è un eden per ciascuno di noi in cui possiamo ritrovare la nostra parte più vera, più genuina da cui poter trarre quella forza necessaria per abbracciare ogni nostro dolore e per vivere al meglio in modo più consapevole e per poterci donare agli altri nel modo più giusto.
Questo spettacolo ci ha insegnato la necessità di ritrovarsi nella propria casa “intima” per riscoprire il nostro potenziale.
Eddine scrive “my dream home is when my brain feels peace, balance and relief “ (la casa dei miei sogni è quando il mio cervello sente pace, equilibrio e sollievo), ecco alcuni tra i tanti tesori infinitamente preziosi.
Il regista ci ha voluto ricordare che ognuno di noi è unico ed irripetibile e quanto la grandezza di ogni cuore associata a quella di altri cuori possa irradiare il mondo di dolcezza e benessere perché “SE AMI, IL MONDO TORNA A VIVERE”
Monica Fornelli
L’esperienza di una partecipante
Dall’11 dicembre presso la Casa delle Culture ho frequentato il quarto laboratorio di teatro socio-culturale condotto da Andrea Cramarossa del “Teatro delle Bambole”, coadiuvato dall’insostituibile Federico Gobbi.
Il laboratorio, sostenuto dall’assessorato al Welfare, ha coinvolto otto baresi e nove partecipanti, di cui quattro nostri iscritti, provenienti da Senegal, Gambia, Ghana, Guinea, Camerun, Sudan meridionale, Palestina e Algeria.
Una porzione di mondo riunita con cadenza settimanale, l’incontro di idiomi diversi, il piacere dei sorrisi e dei saluti calorosi, l’incanto del teatro e della comunicazione attraverso il corpo, la gioia della danza corale: questi sono stati i primi tesori dell’isola.
Andrea ci ha incoraggiato narrarne altri incarnandoli in un simbolo tangibile. Ognuno di noi ha raccontato di fiori di giada, gatti insolenti, amici di avventura o stranieri venuti da lontano.
L’ultimo simbolo collettivo è stato la casa: quella immaginata o quella lasciata, quella di mattoni o quella immateriale del nostro spirito, per giungere a quella costruita assieme e circondata dalle parole ‘amore’, ‘teatro’, ‘isola’, sussurrate in tutte le lingue dei partecipanti.
Ed è stata proprio la sensazione di essere a casa il tesoro che porteremo con noi dopo questo laboratorio: un’intimità testimoniata dalla scelta di di alcuni ragazzi di ripetere l’esperienza, dalla timidezza di alcuni dissoltasi pian piano e dal desiderio di ritrovarsi presto.
Ilaria Sparacimino
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